RIFIUTI IN BASILICATA

04.04.2017

  • Per ciò che attiene alla raccolta differenziata dei rifiuti e al conseguente recupero la Basilicata è ancora strutturalmente debole, risultando una delle regioni italiane con le performance peggiori.Il " sistema di gestione dei rifiuti" nella regione appare davvero primitivo, tutto proteso alla ricerca di una "buca" dove nascondere rifiuti, o di un impianto tecnologico che, come per magia, sia in grado di farli sparire.La raccolta differenziata complessiva è stata nel 2014 pari al 27,6%: la provincia di Potenza si è attestata al 31,9%; quella di Matera al 20,9% circa.Sono undici i comuni RICICLONI LUCANI (Abriola, Branzi, Pignola, Montemilone, Acerenza, Genzano di Lucania, Pietragalla, Palazzo San Gervasio, Forenza, Cancellara e Tito) che conquistano l' ambito riconoscimento per aver superato la soglia del 65% prevista dalla legge del 2014.Ancora oggi 58 comuni lucani, per un totale di poco più di 150.000 abitanti, sono al disotto del 20%; solo 24 comuni, per un totale di circa 130.000 abitanti, possono vantare un risultato superiore al 50% di raccolta differenziata.
  • Sono dati preoccupanti che vanno sottolineati perché evidenziano purtroppo come la grande maggioranza dei comuni lucani non ha avviato un vero sistema di raccolta differenziata nel proprio territorio, oppure lo ha fatto solo simbolicamente. Negli ultimi anni il sistema è collassato più volte, con la spazzatura che si accumulava nei cassonetti e per le strade, senza che ci fosse la possibilità di effettuare la raccolta per la temporanea assenza di siti di smaltimento.La situazione da allora non è cambiata: ancora oggi il 64% dei nostri rifiuti viene smaltito fra discariche ed inceneritori.Nel 2014 il solo smaltimento in discarica è costato ai Lucani più di 20 milioni di euro. Non si possono continuare a buttare risorse economiche in un "fosso" che non genera occupazione, che crea enormi danni ambientali e tanti problemi ai bilanci comunali. Il sistema va trasformato superando la logica dello stesso smaltimento, per passare a nuovi impianti tecnologici che, oltre a un migliore impatto ambientale, genererebbero nuovi posti di lavoro.Sarebbe necessario anche mettere in piedi un sistema di incentivi e disincentivi che premi amministrazione e cittadini virtuosi e penalizzi chi produce troppi rifiuti e non differenzia.Ci aspettiamo infine che venga favorito un sistema per controllare i flussi dei rifiuti urbani e ancor più di quelli speciali, di cui allo stato attuale non è dato sapere come vengono trattati.(www.ricicloni.it)  

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